in questa pagina:
- Il meccanismo psicologico della dipendenza da nicotina
- Interventi di valutazione e motivazionali dello psicologo
- L'intervento vero e proprio dello psicologo per smettere di fumare
- TCC e Ipnosi per Smettere di Fumare
Soprattutto a seguito della conoscenza sempre maggiore dei gravi danni di natura medica che il fumo crea (soprattutto oncologici, cardiovascolari e respiratori)si assiste ad un importante sviluppo della cultura antitabacco che promuove la cessazione del vizio del fumo. In questa direzione nascono e si sviluppano interventi di vario tipo (solitamente di pertinenza del medico o dello psicologo).
Sono di pertinenza medica soprattutto gli interventi che promuovono
l'interruzione dell'uso di sigarette utilizzando farmaci (per lo più
antidepressivi) e integratori sostitutivi della nicotina, la molecola che crea
la dipendenza dalle sigarette e dal fumo di tabacco in generale. Altri
interventi di pertinenza medica prevedono l'adozione di terapie cosiddette "non
convenzionali" come ad esempio l'agopuntura. Chiaramente anche l'informazione
medica sulle conseguenze del fumo ha un ruolo importante.
Del resto sul sito dell'Istituto Superiore di Sanità si legge: " Il fumo è uno
dei maggiori fattori di rischio nello sviluppo di patologie neoplastiche,
cardiovascolari e respiratorie. Per l'Organizzazione Mondiale della Sanità il
fumo di tabacco rappresenta la seconda causa di morte nel mondo.
Il tabagismo rappresenta quindi uno dei più grandi problemi di sanità pubblica a
livello mondiale. Come per molte altre patologie, il principale strumento di
contrasto è la prevenzione. Per il momento, tuttavia, i dati evidenziano ancora
un fenomeno rilevante. Ogni anno nel nostro paese muoiono circa 85.000 persone
per cause attribuibili al fumo di tabacco".
Per rimanere nell'ambito di pertinenza di Psicologo Roma, ci occuperemo in
questo articolo di ciò che fa uno psicologo per aiutare a smettere di fumare un
paziente. Prima di entrare nel vivo dell'intervento dello psicologo è doverosa
una premessa.
Le sigarette fanno male e costano. Allora perché le persone fumano?
Indagini demografiche hanno rilevato che l'età media in cui si inizia a
fumare è 17 anni, che quasi il 90% dei fumatori comincia prima dei 20
anni, e che il motivo fondamentale per cui si inizia a fumare è
l'influenza degli amici o del gruppo. Si inizia a fumare per sentirsi
più grandi e sicuri di sé.
Superata l'avversione iniziale e il naturale disgusto che le sigarette
danno piano piano ci si abitua e la nicotina fa il resto creando la
dipendenza fisica che poi terrà legati i fumatori alla sigaretta. Il
meccanismo con cui si crea la dipendenza è particolarmente subdolo
poiché, anche se i sintomi di astinenza da nicotina non sono
particolarmente rilevanti, pure sono sufficienti a percepire il
"benessere" di non sentirli più quando ci si accende una sigaretta.
In pratica se non si fuma si sperimenta irritabilità, depressione,
irrequietezza e difficoltà di concentrazione che magicamente passano non
appena un accendino fa il suo lavoro. Il fumatore, allora, sperimenta un
ritorno alle sue normali facoltà mentali sentendosi bene.
Lentamente si instaura un meccanismo perverso per cui un fumatore inizia
a credere che senza sigarette a portata di mano non potrà più stare
bene. In pratica, si inizia a fumare perché non si è abbastanza maturi e
autonomi e si continua perché si è diventati dipendenti.
Un primo livello del lavoro dello psicologo per chi vuole smettere di fumare è
quello di fare una serie di valutazioni e aiutare il soggetto a consapevolizzare
il problema e a motivarsi alla soluzione dello stesso.
Per esempio può usare a tale scopo questo semplice questionario di
autovalutazione della dipendenza da nicotina
1. Dopo quanto tempo dal risveglio accende la prima sigaretta?
Entro 5 minuti 3
Entro 6-30 minuti 2
Entro 31-60 minuti 1
Dopo 60 minuti 0
2. Fa fatica a non fumare nei luoghi in cui è proibito?
Sì 1
No 0
3. Quale sigaretta le dispiacerebbe maggiormente non fumare?
La prima del mattino 1
Qualsiasi altra 0
4. Quante sigarette fuma al giorno?
10 o meno 0
11 - 20 1
21 - 30 2
31 o più 3
5. Fuma più frequentemente durante la prima ora dal risveglio che durante il
resto del giorno?
Sì 1
No 0
6. Fuma anche se è così malato da passare a letto la maggior parte del giorno?
Sì 1
No 0
Valutazione del punteggio ottenuto:
0-2 = dipendenza lieve;
3-4= dipendenza media;
5-6 = dipendenza forte;
7-10 = dipendenza molto forte
Un altro modo di motivare le persona a smettere di fumare è presentando questi dati:
20 minuti dopo aver fumato l'ultima sigaretta
• La pressione arteriosa si normalizza
• La frequenza cardiaca si normalizza
8 ore dopo aver smesso di fumare
• Vi è una riduzione del 50% dei livelli di monossido di carbonio
e di nicotina nel sangue
• Il livello di ossigeno nel sangue si normalizza
24 ore dopo aver smesso di fumare
• Il monossido di carbonio viene eliminato e i polmoni iniziano ad auto
depurarsi da muco e altri detriti
• Diminuisce il rischio di un attacco cardiaco
Da 48 a 72 ore dopo aver smesso di fumare
• La nicotina non è più in circolo
• Migliorano progressivamente gusto e olfatto
• Aumenta la capacità polmonare e si respira meglio
Da 2 a 12 settimane dopo aver smesso di fumare
• Migliora la circolazione del sangue, la temperatura di mani e piedi torna
a valori normali
• La pelle è più rosea e idratata
• E' più facile camminare
• La funzionalità polmonare aumenta del 30%
Da 1 a 9 mesi dopo aver smesso di fumare
• Diminuisce la tosse, la congestione nasale, la fatica e la sensazione
di mancanza d'aria
• Aumenta la sensazione di benessere
• Si riduce il rischio di mortalità per le malattie cardiovascolari
5 anni dopo aver smesso di fumare
• Il rischio di morte per infarto è comparabile a quello di un non fumatore
• Il rischio di morte per tumore al polmone diminuisce del 50%
10-15 anni dopo aver smesso di fumare
• Il rischio di morire di cancro al polmone è come quello di un non
fumatore
• Riduzione del rischio di contrarre tumore alla bocca, alla laringe,
all'esofago, alla vescica, al rene e al pancreas, equiparabile a quello di una
persona che non ha mai fumato
(Fonte Istituto Superiore di Sanità)
Un buon intervento per promuovere la cessazione dal fumo deve valutare la motivazione del paziente a smettere e intervenire di conseguenza. Può essere utile un inquadramento in queste categorie:
Precontemplazione: quelli che non vogliono smettere di fumare, almeno entro i
prossimi6 mesi.
Contemplazione: quelli che affermano di avere l'intenzione di smettere di fumare
entro i prossimi 6 mesi.
Preparazione all'azione: quelli che affermano di aver intenzione di smettere
entro i prossimi 30 giorni e hanno fatto almeno un tentativo serio di smettere
nell'ultimo anno rimanendo
almeno un giorno astinenti.
Azione: quelli che hanno smesso di fumare da almeno 24 ore e da non oltre sei
mesi.
Mantenimento: quelli che non fumano più da almeno 6 mesi e da non oltre 5 anni.
Finalizzazione: quelli che non fumano più da 5 anni e non hanno voglia di farlo
né pensano di ricominciare.
Ricaduta: quelli che ricominciano a fumare.
Sostanzialmente, in questa prima fase dell'intervento lo psicologo deve operare
affinché un soggetto sviluppi una adeguata lucidità e sia cosciente e obiettivo rispetto alla sua
dipendenza, e la riconosca come un problema; sappia analizzare più chiaramente
il suo rapporto con la sigaretta
e il significato che ha nella sua vita; si attivi in prima persona per
pianificare ed attuare strategie utili per smettere di fumare.
Lo psicologo che interviene per aiutare un soggetto a smettere di fumare deve
occuparsi della creazione di un piano terapeutico che preveda la costruzione di
una serie di conoscenze adeguate ad affrontare le varie fasi della
disassuefazione, la predisposizione di una serie di capacità che permettano di
superare in maniera creativa i problemi che dovessero presentarsi (chiariamo
questo aspetto tra poche righe), la possibilità di rimuovere eventuali
difficoltà derivanti da aspetti, soprattutto depressivi e ansiosi legati alla
personalità del soggetto che vuole smettere di fumare, prevenire e intervenire
sulle eventuali ricadute.
Una prima superficiale conoscenza del lavoro dello psicologo vogliamo ottenerla
tramite la presentazione di alcuni semplici consigli pratici che vanno calati
nella specifica realtà del paziente.
1. Far riconoscere le situazioni di pericolo. Identificare gli eventi, gli stati
emotivi o le attività che incrementano il rischio di fumare o di ricadute (ad
esempio: Emozioni negative come
ansia, preoccupazioni, agitazione e noia; Essere in presenza di altri fumatori;
Bere alcolici; Sentire il bisogno impellente di fumare; Sentirsi sotto stress).
2. Aiutare a sviluppare l'abilità a fronteggiare e risolvere i problemi.
Generalmente tali abilità si utilizzano per affrontare al meglio le situazioni
di pericolo che si configurano come momenti
di maggiore tentazione (Ad esempio: Apprendere ad anticipare ed evitare la
tentazione di fumare; Apprendere strategie cognitive per diminuire uno stato
d'animo negativo; Fare dei
cambiamenti nel proprio stile di vita che riducano lo stress, migliorino la
qualità della vita o risultino gratificanti; Apprendere strategie cognitive o
comportamentali per affrontare il
desiderio forte di fumare).
3. Fornire informazioni di base sul fumo di tabacco e su come riuscire a smettere
(Ad esempio: Il fatto stesso di fumare anche solo un tiro incrementa la
probabilità di avere una caduta e
riprendere; La sindrome d'astinenza tende a diminuire nell'arco di 1-3 settimane
dopo aver smesso; I sintomi d'astinenza includono uno stato d'animo negativo,
sensazione di desiderio
impellente a fumare e difficoltà di concentrazione; Il fumare ha una forte
componente additiva data dalla dipendenza).
(Fiore et al 2000)
Anche il Ministero della Salute sul suo sito pubblica questa simpatica vignetta
con un decalogo per rimanere astinenti.
Sicuramente avviene invece al lavoro dello psicoterapeuta quello sugli aspetti
di personalità più patologici che impediscono di smettere di fumare. In questo
senso rinviamo ai siti Psicoterapeuta Roma e
EmotivaMente per approfondimenti (soprattutto sugli
aspetti di ansia e depressione).
Consigli e strategie pratiche basate sullo sviluppo delle abilità di
soluzione dei problemi, apprendimento di adeguati stili ci comportamento,
sviluppo di cognizioni basate su conoscenze più
accurate ed utili sono i principali obiettivi della TCC per la soluzione del
problema fumo. A questo si aggiunge un lavoro sulla prevenzione delle ricadute e
su come "risalire a cavallo"
laddove una ricaduta ci dovesse essere.
L'ipnosi per smettere di fumare si muove nella stessa direzione della TCC ma
potenzia l'intervento coinvolgendo profondamente e direttamente l'inconscio
nell'adozione di comportamenti
adattivi e nella soluzione creativa dei problemi. Per approfondire l'argomento
puoi leggere questo articolo:
Ipnosi a
Roma per smettere di fumare.
Presso Lo Studio Associato di Psicologia e Psicoterapia EmotivaMente di Roma,
il dottor Francesco D'Onghia e la dottoressa Claudia Scarpati sono entrambi
psicologi e psicoterapeuti, laureati presso la Facoltà di Psicologia
dell'Università "La Sapienza" di Roma ed iscritti all'Ordine degli Psicologi
della regione Lazio (Roma).
Esercitano a Roma in Via Montagne Rocciose, 44
Roma (Eur Laurentina Laghetto Aeronautica Europa).
Puoi prendere un appuntamento presso con lo Psicologo presso lo Studio di
Psicologia e Psicoterapia "EmotivaMente" di Roma telefonando ai numeri:
Dott. Francesco D'Onghia - 347 2265998
D.ssa Claudia Scarpati - 340 8048443
oppure scrivendo a
[email protected] (Dott. Francesco D'Onghia)
[email protected] (D.ssa Claudia Scarpati)
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velocemente)